lunedì 1 giugno 2009

Scritte razziste contro i romeni a scuola

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SANTA GIUSTINA IN COLLE

Imbrattati i muri delle medie e le panchine dell’impianto sportivo. Sul caso indagano i carabinieri

Scritte razziste contro i romeni a scuola

Il sindaco: «Grave che certe cose accadano in un istituto dove convivono giovani di diverse provenienze»

Domenica 24 Maggio 2009, Santa Giustina in Colle

"Abbasso i romeni", "Alt agli immigrati", "Donne e buoi dei paesi tuoi", "Fuori gli stranieri". Sono queste alcune delle scritte razziste comparse sui muri della scuola media del capoluogo. Le scritte spray verde e nero sono state fatte di notte, giusto a ridosso di un'importante manifestazione in programma per il fine settimana: l'appuntamento, a carattere comunale, che si tiene ogni anno in occasione dei Giochi della Gioventù studenteschi. Un evento che vede la partecipazione di tutti gli alunni delle scuole. A Santa Giustina in Colle tra materne, elementari e medie gli studenti sono circa cinquecento. Alle medie inferiori i frequentanti sono circa duecento. Ad essere imbrattati dai vandali un muro e lo spazio, dietro una panchina, negli impianti sportivi scolastici. Il fatto è stato denunciato ai carabinieri. Si tratta di un brutto segnale all'interno di un clima che va surriscaldandosi in vista delle prossime elezioni. L'amministrazione comunale ha prontamente provveduto a cancellare le scritte e a ripulire i muri. Resta però, la preoccupazione per il clima ostile che qualcuno sta fomentando. «È particolarmente grave il fatto che le scritte siano apparse proprio sui muri della scuola - spiega il sindaco Federico Zanchin, candidato anche alle prossime elezioni, che di mestiere fa l'insegnante di matematica e scienze proprio alle medie, ma di un paese limitrofo - dove ormai convivono ragazzi di diversa provenienza e dove si insegnano ai nostri giovani i valori dell'accoglienza e del rispetto tra culture ed etnie diverse. Dai dati statistici emerge che il nostro Comune è uno dei più sicuri del Camposampierese. Paradossalmente, però, la gente ha un'altissima percezione di insicurezza e di pericolo. Questo si spiega solo con l'allarmismo creato ad arte da chi, per avere facile consenso elettorale, tenta di instaurare un clima di paura in un paese tradizionalmente moderato, che da sempre si ispira a principi di tolleranza e solidarietà. Sono numerosi i ragazzini rumeni, per fare un esempio, che frequentano le nostre scuole e sono perfettamente integrati».
C'è molta amarezza nelle parole di Dumitru Ilinca, "anima" della comunità romena del Camposampierese e non solo, instancabile promotore di eventi, progetti e occasioni di incontro multiculturali: «Non sono scritte razziste, chiamiamole piuttosto col loro nome: propaganda politica e, per giunta, di bassa leva. In Italia, ormai, ci siamo abituati. Non c'è la volontà politica di cambiare le cose, soprattutto quando, puntualmente in campagna elettorale, qualcuno usa il "diverso", l'"altro" o l'"immigrato" unicamente per far crescere i consensi, a caccia, senza scrupoli, di voti. La strada dell'integrazione non è questa. Non sono questi episodi che ce lo insegnano e che, invece, proprio per la loro bassezza, non meritano si dia loro risalto e tanto meno quel valore che, di fatto, non hanno. Le strade, a mio avviso, sono ben altre. L'integrazione, in molti casi, è stata raggiunta attraverso una politica dei piccoli passi, compiuti nel rispetto reciproco, sia dall'una che dall'altra parte. Uno spirito di accoglienza che comincia, non a caso, dai giovani, dai nostri ragazzi, tra i banchi di scuola sui quali, più di qualcuno, dovrebbe tornare per imparare il rispetto».
Nicoletta Masetto

1 commento:

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