giovedì 22 novembre 2007

Massmedia, internet e TV

Sicurezza e solidarietà - non sono argomenti ne di destra ne di sinistra ( 1 )

http://www.europaoggi.it/content/view/1286/1/

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi hanno segnalato il tuo blog. In passato hai scritto sul forum www.amici-romania.it.
Io ho risposto ad alcuni tuoi post.
Anche se sono politicamente schierato da tutt'altra parte, devo farti i complilenti per questa intervista. Sono d'accordo al 100%. Ti seguo sempre con stima.
Guido Fontana

Dumitru Ilinca ha detto...

Grazie G.F., ma c'è una cosa valida per tutti noi che ci lasciamo manipolati: L'IDEOLOGIA NON RIEMPIE LA PANCIA A NESSUNO DI NOI ! E solo un altra cosa che riesce a dividerci...tra religioni, nazionalita, colore della pele, partiti politici rumeni e italiani...guardiamo sempre le cose che ci separano, ma mai le cose che ci accomunano.
Sempre con stima, ti saluto,
Dumitru Ilinca

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con quello che hai scritto rispetto alla certezza delle pena e all'esigenza di un sistema di giustizia che sia efficace. Di certo, il fatto che un romeno segnali che all'estero si abbia l'immagine che l'Italia sia un Paese in cui le leggi possano essere violate impunemente dovrebbe farci riflettere sul nostro sistema giudiziario.
Tuttavia, quando si parla di "sicurezza e solidarietà" penso che bisogna focalizzare di più l'attenzione sul fatto che milioni di persone nel mondo emigrano perché nei loro Paesi di origine non hanno sufficienti mezzi per vivere, o perché vedono violati i più fondamentali diritti umani (tra cui il diritto alla vita). E' chiaro che nessun immigrato lasci volentieri il proprio Paese, ma lo faccia perché, in qualche modo, è costretto soprattutto da fattori economici. E' un dato di fatto che, oggi, la globalizzazione economica se da un lato ha portato un aumento della ricchezza globale, ha anche aumentato il divario del reddito tra gli individui, e questo non solo a livello internazionale ma anche a livello interno-statale. Perciò, secondo me, quando si parla di immigrazione e integrazione bisogna tenere presente che stiamo parlando di persone che cercano disperatamente di migliorare la propria condizione, facendo piani di vita che spesso vengono infranti quando arrivano nei Paesi "ricchi". Qui infatti, scoprono che quell'immagine che avevano di questi Paesi non è reale. La globalizzazione e la diffusa comunicazione massmediatica avevano fatto loro vedere solo un lato della medaglia.
Ecco perché quando dici "se si viene in Italia e non si dimostra dopo 3 mesi, per dire, di avere un lavoro, un reddito per mantenersi onestamente, si dovrebbe essere rispediti a casa" mi sembra che non tieni conto di questa dimensione. E' chiaro che chi emigra deve trovare un lavoro, perché così come ha dei diritti, ha dei doveri (e l'art. 4.2 della nostra Costituzione dice che "ogni cittadino ha il dovere di svolgere...un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società", in altre parole ha il dovere di trovare un lavoro), ma sei davvero sicuro che tutti gli immigrati sono assunti con contratti regolari? se non li avessero, come farebbero a dimostrare di avere un lavoro?

Ti saluto.
E.V.

Anonimo ha detto...

Ciao Emilio,
ti ringrazio per il tempo che dedichi a l'integrazione degli stranieri nella società italiana.
Stiamo parlando di un intervista fata su "Il Giornale" nel 2 novembre 2007. Nel frattempo sono andato su Rai Uno - Domenica In, sono andato anche su TELENORDEST, ho scritto su diversi giornali:
ho sempre detto che la sicurezza e la solidarietà non sono argomenti ne di destra ne di sinistra. Quando ho parlato di sicurezza ho toccato anche il fatto che sono tantissimi stranieri che lavorano in nero - e qui, si tratta sempre di delinquenza, ma da parte di quelli che offrono il lavoro fuori regola.
Ma voglio fermarmi sempre su le cause e no su gli efeti. Efeti li vediamo tutti, la vera causa e che i vostri governanti mantengono altissima la pressione fiscale e ci troviamo che sono tanti che devono offrire / accetare lavoro in nero. Eco perché il discorso del redito non risolve il problema della sicurezza . I delinquenti non hanno ne confini ne cittadinanza. Di sicuro, uno che vuole rubare a casa del Sindaco di Cittadella, Massimo Bitonci non andrà a mettersi la residenza a Cittadella!
Quello che si deve fare è questo: il Governo deve dare un segnale chiaro su la sicurezza, dando certezza della pena, diminuendo i processi, aumentando le pene e facendo lavorare i delinquenti nelle carcere - non che tacca sempre a noi contribuenti a mantenerli...
Ciao,
Dumitru Ilinca